Un’ eccellenza italiana, che l’Inghilterra ha riconosciuto molto prima di noi
Sara Acquarone Bertone e la sua concezione di educazione del corpo e della mente attraverso la danza.
I miei primi anni di studio delle discipline coreutiche, si sono svolti nella prestigiosa scuola di danza della Sig.ra Acquarone, così la chiamavamo noi allievi: una donna piccolina ed esile, ma con una immensa personalità artistica, che ancora oggi ricordo con grandissimi affetto, rispetto e stima.
Sara Acquarone Bertone, ballerina e coreografa pressoché sconosciuta in Italia, ma divenuta famosissima in Francia e Inghilterra, nasce nel 1929 ed è ricordata come una pioniera della danza moderna nel capoluogo piemontese.
Diplomata in pianoforte al Conservatorio di Torino, Sara Acquarone studia danza moderna con Bella Hutter, Anna Sokolow, Mary Wigman e Kurt Jooss, fondando nel dopoguerra un suo centro didattico e la compagnia del Teatro di Movimento. Con questa, negli anni '50, avvia la propria ricerca investigando il rapporto tra lo spazio e il corpo, spesso spersonalizzato, del danzatore e ideando un teatro che è sintesi di forme astratte, suoni e colori in lavori quali Arcane (1959), Masques, Paludisme (1963). In seguito si è interessata alla danza e alla musica antica (Aenaoi, 1980) e al balletto moderno (Carmina burana, 1983).
Nel 1991 ha scritto il libro Invito alla Coreografia, che è una guida dettagliata per chi vuole avvicinarsi alla creazione coreografica, offrendo una panoramica sulle sue metodologie e sulla sua visione artistica.
Ha contribuito significativamente a diffondere il metodo della Royal Academy of Dance (RAD) in Italia, diventando la prima a insegnare il metodo RAD nel nostro Paese dal 1956 e meritando il prestigioso titolo di Fellow della RAD.
La Acquarone inizia però la sua formazione coreutica, come si è detto, nella Torino degli anni che intercorrono fra le due guerre mondiali, in un'Italia dove scarse conoscenze e provincialismo, facevano in modo che la danza fosse considerata ancora, soprattutto in rapporto alla cosiddetta educazione fisica, una disciplina effimera e un'arte con scarse implicazioni culturali.
In questo contesto Sara Acquarone porterà avanti la sua battaglia per l'affermazione del valore culturale, fisico, psicologico e pedagogico della danza, praticamente per tutta la sua vita, a cominciare proprio dalla sua famiglia d'origine. Tuttavia i suoi insegnanti, divulgatori del verbo duncaniano, avevano usato la danza per l'educazione delle giovani della buona società torinese, cercando di infondere la gentilezza e l'espressione dei sentimenti, attraverso l'armonia dei movimenti, nel rispetto delle leggi naturali del corpo, così da rendere la danza non solo un valido strumento educativo, ma anche un utile esercizio per il mantenimento della salute fìsica. Nella scuola, da loro ideata si insegnava, una danza libera eseguita a piedi scalzi e con comode vesti. In Sara Acquarone si era fatta così strada la consapevolezza della valenza sociale, terapeutica ed educativa della danza, anticipando, di diversi decenni, le concezioni delle attuali arti terapie, fra le quali la danzaterapia occupa un posto non certo marginale.
Di questo aspetto Sara Acquarone si occuperà in modo sistematico, soprattutto nella sua prassi di insegnamento coreutico, mentre, sul versante teorico, tenterà di fissare alcuni punti della sua concezione pedagogica in un intervento al convegno La danza nella formazione della personalità, tenutosi nel marzo 1969 al Conservatorio musicale della città di Piacenza.
Nella sua relazione la Acquarone sottolinea la concezione dell'individuo come unità vivente di corpo, mente e psiche, elementi della persona, che collaborano allo sviluppo completo e armonico della personalità.
A partire dai suoi studi e in relazione alla sua esperienza, ella sostiene che dal punto di vista fisiologico il momento migliore per iniziare lo studio della danza è l'età prescolare: la danza, in questo caso, irrobustisce la schiena dei bambini, pronti in tal modo ad affrontare meglio, a scuola, la costrittiva posizione del banco e le lunghe ore di immobilità. In seconda istanza, sottolinea il grande potere curativo e terapeutico della danza, specialmente per i difetti ortopedici dei bambini. Sostiene che attitudini e le posture scorrette sono relativamente facili da correggere con certi esercizi di danza, poiché "la danza è la migliore delle ginnastiche".
Per tali motivi ritiene che i maestri di danza non possano improvvisare il loro insegnamento, ma debbano invece essere ben preparati non solo nell'arte coreutica, ma anche in altre discipline come l'anatomia, la ginnastica correttiva, la musica, la ritmica, la psicologia e la pedagogia. E, inoltre, indispensabile una conoscenza generale dell'universo infantile e, nella prassi dell'insegnamento, una conoscenza precisa e puntuale di ciascuno dei bambini allievi.
La danza e il movimento ludico sono per i bambini in età scolare un bisogno sia fisico che psicologico: il movimento è vita per tutti e per i piccoli lo è in maniera più evidente.
Non viene posto in secondo piano nemmeno l'aspetto psicologico: infatti una situazione costante di timidezza fa rinchiudere il bambino su di sé, provocando una scorretta posizione del torace e inducendo una respirazione difettosa, in questi casi l'intervento danzaterapico ante litteram della Acquarone non sarà solo di tipo ginnico, l'esercizio fisico sarà accompagnato da altri esercizi di espressione, tesi a sviluppare la personalità del bambino attraverso la sua creatività corporea.
Una attività a cui Sara Acquarone dedicava davvero molta attenzione era infatti "l'improvvisazione guidata", tutti noi alunni della sua scuola di danza, dedicavamo molto tempo a questa materia, che permette all'individuo di esplorare lati nascosti della sua personalità e di metterli in comune nel lavoro di gruppo: un pianista suonava 3 o 4 brani classici, che dovevano essere ascoltati con attenzione e concentrazione, ogni allievo poi ne sceglieva uno e improvvisava una danza, utilizzando gli strumenti di tecnica coreutica appresi fino a quel momento di studio, a seconda del suo stato d'animo e delle sue inclinazioni artistiche. Nella scuola della sig.ra Acquarone si studiava danza classica e moderna, fin dai primi anni e lei era sempre molto attenta al benessere psico-fisico dei suoi allievi durante la lezione, che era sempre decisamente impegnativa.
Una delle osservazioni più interessanti della Acquarone riguarda poi proprio l'uso quasi psicoterapeutico della danza, la cui pratica permette al soggetto, che vive una particolare situazione di disagio, di superare la sua ansia. Nella danza psicoterapica la Acquarone suggerisce, ancora una volta, di utilizzare l'improvvisazione danzata, basata sulla libera esecuzione di movimenti, a partire dall'ascolto di un brano musicale. Terreno di sperimentazione e consolidamento delle teorie di Sara Acquarone fu per anni la sua scuola di danza, in cui ebbi, negli anni '70, la fortuna di iniziare ad approcciarmi alla danza ed all'interno della quale il bambino veniva progressivamente condotto ad una conoscenza sempre più consapevole del proprio corpo.
Pionieristicamente per l'Italia, la Acquarone sfidò i confini della danza scoprendone le molteplici possibilità e propose una pedagogia decisamente avanzata per i tempi, in cui la danza non era più concepita, come per secoli era avvenuto, solamente come un esercizio per l'acquisizione della grazia dei movimenti, ma soprattutto come uno strumento per l'educazione alla corretta postura e per un'introduzione graduale alla realtà e all'esperienza.
Nella scuola di danza fondata da Sara Acquarone a Torino, che mi ha lasciato dei ricordi meravigliosi, questa poliedrica artista ha formato non solo numerosi ballerini professionisti, come ad esempio Dorella Gigliotti, che ha continuato la tradizione di eccellenza della sua maestra attraverso una carriera internazionale, ma anche insegnanti di molteplici discipline coreutiche di altissimo valore.
Dopo la morte di Sara Acquarone nel 2006, la gestione della sua scuola di danza è stata assunta dal team di insegnanti e collaboratori già parte del suo staff. Questo passaggio ha permesso di continuare la tradizione e gli insegnamenti di Sara Acquarone, mantenendo vivi i suoi metodi e la sua filosofia educativa. La scuola ha continuato a funzionare come un punto di riferimento per la danza a Torino, preservando l'eredità della sua fondatrice e adattandosi ai tempi con nuove generazioni di insegnanti e studenti.
Questa scuola è stata premiata per la sua eccellenza nell'insegnamento della danza classica, soprattutto grazie all'adozione del metodo della Royal Academy of Dance, di cui Sara Acquarone, come si è detto all'inizio, è stata una delle prime promotrici in Italia. Inoltre in suo onore, la Royal Academy of Dance Italia organizza annualmente il Concorso Sara Acquarone, volto a supportare la crescita dei giovani talenti della danza, perpetuando così il suo impegno per la formazione e l'educazione nella danza.
Nel 2009 il professor Alessandro Pontremoli dedica proprio al lavoro artistico della Acquarone un testo bellissimo dal titolo "Sara Acquarone: una coreografa moderna in Italia": il libro esplora la vita e la carriera di Sara Acquarone, collocandola nel contesto delle trasformazioni socio culturali del Novecento, analizza poi il contributo della Acquarone alla danza moderna e la sua influenza come educatrice e coreografa.
Tutto questo importantissimo lavoro, durato più di 50 anni, sebbene sia riuscito per un verso ad ampliare la portata educativa del metodo di Sara Acquarone, non ha però ancora portato ad una vera amplificazione della conoscenza della personalità artistica di questa pionieristica coreografa.
Barbara Simona Gottardi